Il 30 ottobre 1974 nei lager sovietici venne indetto uno sciopero della fame a sostegno dei detenuti politici. La data fu poi inserita nella legislazione russa come Giornata della memoria delle vittime delle repressioni politiche. Ma pochi sanno che alla riuscita dell’iniziativa di allora contribuì il mondo della malavita carceraria.
Il 1974 fu un annus horribilis per i diritti umani in URSS: Solženicyn privato della cittadinanza ed espulso (e con lui gli scrittori V. Vojnovič e L. Čukovskaja), vi furono arresti e condanne per aver prodotto e distribuito samizdat (V. Chaustov, G. Superfin, V. Nekipelov, V. Osipov), altri rappresentanti della cultura – tra i quali il violoncellista M. Rostropovič – furono costretti a lasciare il paese, mentre a Mosca la mostra degli artisti underground venne brutalmente dispersa dai bulldozer.